C’è una cosa che caratterizza più di ogni altra società sportiva il Basket’90: le persone ritornano. Ex giocatori sono diventati allenatori, ex giocatrici preparatori atletici, e chi scrive cestisticamente è nata qui, nella palestra Bowling di Sassari e ogni tanto fa qualche comunicato per raccontare che combina e cosa è diventata una società che non ha mai perso la bussola dei valori, quelli che vanno ben oltre lo sport.
La storia. E il metodo.
È nata nel 1990 e quest’anno compirà 33 anni l’attività sportiva del Basket’90, una delle realtà cestistiche più titolate a livello giovanile e con più tesserati. Una boutique della pallacanestro che ogni anno si presenta con tutte le squadre ai ranghi di partenza dei campionati minibasket e giovanili, maschili e femminili. “Noi ci crediamo in quello che stiamo facendo. Agli allenamenti sono sempre presenti due allenatori e un preparatore fisico in campo che lavorano con gli atleti. Sanno che stiamo investendo su di loro”, dice Giulio Fenu, ex atleta con uno scudetto giovanile vinto con Luigi Datome, frutto di una collaborazione visionaria tra il Basket’90 e la Santa Croce Olbia. Oggi Giulio è il direttore sportivo della società sassarese, incarico che ricopre da sei anni: “Dal 2 al 6 gennaio abbiamo fatto tre turni di lavoro individuale con le ragazze. Non mancano mai. Sono in tutto 125 prospetti femminili, alcune vengono da altre città del Nord Sardegna come Ozieri, Macomer, Nuoro e perfino Oliena”. Assistere a un allenamento del Basket’90 significa restare in silenzio ma a bocca aperta: ci si allena equilibrando professionalità e serenità. Si lavora, si corregge, si impara, si corre, si imposta un gioco che non premia i singoli ma esalta le individualità all’interno di un gruppo che sa passare il pallone fino a quando la compagna non è libera o ha l’occasione di tiro più giusta. Nel Basket’90 è nato e cresciuto Massimo Chessa (classe 1988), che ha fatto il triplete con la Dinamo Sassari, giocatori come Davide Poltronieri (1985) e ragazze che sono state convocate in Nazionale (Barbara Cuccu, classe 1988), hanno giocato finali nazionali giovanili e fatto parte della rappresentativa della Sardegna ai Giochi delle Isole e ai Tornei delle Regioni. Nel Basket’90 si è costruito col tempo un modello di gioco e una visione sportiva che esalta educazione, lavoro e collaborazione.
Il nuovo ciclo
“Quest’anno abbiamo ricominciato un ciclo. L’under 19 femminile fa anche la serie C, c’è sempre la collaborazione con la Pallacanestro Alghero che ci ha propiziato diverse apparizioni tra tornei e finali nazionali, e ci sono state le convocazioni di Giulia Olandi (2008) al raduno azzurro 2007 e di Aurora Murgia, che è addirittura del 2009, come riserva a casa. Sul maschile invece abbiamo proficue collaborazioni con il Sant’Orsola (serie C) e la Masters (serie D), per cui i nostri giocatori più grandi fanno esperienza in quei campionati”, spiega Giulio. Qui si arriva bambini e poi si spicca il volo. Lorenzo Mele ne è un esempio. 18 anni a luglio, ha iniziato col minibasket e giocato in under 15 per poi approdare al Sant’Orsola, esordire l’anno scorso in serie A2 a Varese, dove ha vinto anche lo scudetto under 17, mentre quest’anno è approdato a Casale, sempre in serie A2. Per ora solo un’apparizione sul parquet, ma ha segnato subito una tripla. Il suo allenatore a Casale dice di lui che ha talento al tiro e visione. Il padre di Lorenzo, Pinuccio Mele, che come vedremo di seguito sta svolgendo un ruolo importante per gli atleti del Basket’90, gli dice ogni giorno: “Ruba esperienza dai più grandi”. E lui, che ha già guadagnato 12 chili in un anno, vuole fare di questo sport un mestiere.
Uno sponsor per 14 anni
I legami restano. La fiducia si rinnova. Dal 2009 il Gruppo Glm, ovvero la concessionaria multimarca Ford, Jaguar, Land Rover, Volvo Xev e Mv Agusta, che dispone di un grande showroom in viale Porto Torres a Sassari, è il main sponsor del Basket’90. Un rapporto di amicizia e stima profonda testimoniato dall’amministratore delegato Pinuccio Mele, imprenditore sportivo: “Ci ha colpito l’attenzione ai valori che il Basket’90 diffonde. La cura del periodo formativo dei bambini e poi dei ragazzi che si integra con l’aspetto tecnico, il lavoro prima sulla persona poi sul giocatore. Un concetto di squadra altissimo che ho riscontrato quando c’erano i miei figli, adesso i nipoti. Sappiamo anche che è un approccio che porta risultati. Come azienda ci impegniamo ad accompagnare e contribuire nel percorso educativo i ragazzi e supportiamo una società che fa bene al territorio anche in momenti così complessi”. Nel suo ufficio c’è sempre un pallone da basket. Poi Mele guarda il pc, e dopo le foto dei figli ne mostra una: era il 2007, piazza d’Italia a Sassari era gremita di centinaia di bambini. “La parte che più mi emoziona di questa collaborazione è quando facciamo altri eventi che rompono un po’ la routine della palestra, e ci troviamo magari in luoghi diversi dal parquet. Quella volta abbiamo fatto una festa a cielo aperto e c’erano tutti, abbiamo riempito una delle piazze più grandi d’Italia e abbiamo giocato con lo spirito di sempre. Penso sia il manifesto della mentalità del Basket’90″.