Claudia Vargiu, riscatto sul campo

Da sempre protagonista della serie B sarda, Claudia Vargiu ha conquistato la serie A2 sul campo in maglia Virtus Cagliari. La sua intervista.
https://www.basketland.it/wp-content/uploads/2024/08/WhatsApp-Image-2024-08-20-at-23.54.59-2.jpeg

Impegno, dedizione, passione sfrenata. Sono le caratteristiche di una delle regine della serie B sarda, Claudia Vargiu. Classe ’91, fin da piccola ha vestito la maglia della squadra del suo quartiere, quella del Su Planu, e solo un paio d’anni fa, a trent’anni, ha deciso di uscire dalla sua zona di comfort per mettersi in gioco a 360 gradi, in maglia San Salvatore Selargius. La scorsa stagione ha contribuito alla promozione in A2 in maglia Virtus Cagliari e si sta preparando per questa nuova avventura. Ecco cosa ci ha raccontato!

Claudia, quando è nata la passione per la pallacanestro e come ti sei avvicinata a questa disciplina?

Penso che a Su Planu non ci sia bambino che non abbia provato basket almeno una volta, fa parte della vita di quel quartiere! Avevo 6 anni e andai a provare basket solo perché ci andava mia sorella e i miei cugini, un classico credo! Ai tempi forse facevo anche nuoto ma presto lo mollai per il basket perché mi trovai subito bene e mi piaceva di più! Tore e Ugo Serra mi presero sotto la loro ala protettrice e per me il campo era casa.

All’età di 10 anni ho fatto un anno di calcio, giusto per provare a creare la prima squadra femminile del quartiere, ma quando mi si presentò la scelta tra uno sport e l’altro, il basket ha sempre vinto!

Hai sempre giocato a Su Planu?

Sì, tranne una breve parentesi di un anno a Elmas nella stagione 2016/17, poi San Salvatore in A2 nell’annata 2022/23 e Virtus quest’anno passato.

Come mai hai deciso solo da grande di cambiare società?

Tutto è dipeso da varie situazioni!

All’età di circa 16 anni ricevetti una chiamata dalla serie A, dalla squadra di Umbertide, e ricordo che fu una gioia immensa ma, ahimè, non si fece niente perché i miei genitori mi dissero che prima avrei dovuto diplomarmi e solo in seguito avrei potuto decidere, ma sappiamo bene come certi treni non passino spesso e sicuramente il basket isolano ha una visibilità nettamente inferiore, specie in una società umile come la mia di appartenenza, dove sono cresciuta. Successivamente si sono presentate altre occasioni, ma nessuna di esse è andata mai a buon fine. Sicuramente mi chiedo ancora come sarebbe stato differente per me, a livello cestistico, fare un’esperienza a Umbertide o altrove anche in età giovanile, ma questo non lo saprò mai.

Posso dire che, senza dubbio, ero molto legata alla società del Su Planu e ciò mi ha permesso di dedicare tempo e risorse allo studio universitario e alla mia carriera lavorativa di fisioterapista, per cui ora porto avanti il binomio lavoro e basket con un equilibrio ideale!

Quali sono stati gli allenatori più importanti nel corso della tua carriera?

Tore Serra ha certamente rappresentato per me una figura quasi paterna quando ero piccola, trasmettendomi valori preziosi dentro e fuori dal campo.

Devo dire, però, che ogni allenatore che ho avuto, da quelli delle azzurrine a Fabrizio Staico che mi ha allenato la stagione passata, mi ha insegnato qualcosa di cui ho fatto sempre tesoro.

Nella stagione 2022/23, hai fatto parte del roster della serie A2 del San Salvatore Selargius. Com’è stata l’esperienza della serie A?

È stata costruttiva sia sul piano fisico, tecnico e tattico, sia sul piano mentale. Uscire dalla propria comfort zone porta inevitabilmente a vivere delle situazioni diverse e spesso di difficoltà. In A2 tutto cambia: intensità, preparazione delle partite, avversarie. Si cade e ci si rialza in mille modi diversi, ma si vivono delle emozioni e delle esperienze uniche e indimenticabili.

Foto di Andrea Chiaramida,

Che effetto fa tornare in A2 da protagonista dopo averla conquistata sul campo?

È una grande soddisfazione! C’è tanto entusiasmo e curiosità verso questa stagione che affronterò con una maturità e consapevolezza differente, e con una voglia di mettermi in gioco e a disposizione di coach Staico e staff che l’anno scorso hanno fatto un lavoro da incorniciare.

Perché hai scelto di tornare in serie B alla Virtus dopo la stagione al San Salvatore?

Cercavo una squadra che tenesse alto il livello e intensità di allenamento e di gioco, per cui una volta terminata la stagione al San Salvatore ho scelto la Virtus e mi sono trovata molto bene.

Aspettative per questa nuova stagione cestistica?

L’obiettivo è sicuramente quello di rimanere in A2 e vivere una stagione che, sappiamo, potrà avere le sue difficoltà viste le squadre di esperienza che dovremo sfidare, ma con le sue soddisfazioni. Credo che con impegno e dedizione non possiamo che avere tutte le carte in regola per centrare questo obiettivo.

 

Ilaria Mura